Dopo lo scandalo banche, che ha colpito tanti piccoli risparmiatori,
Bankitalia prova a correre ai ripari mettendo al primo posto la tutela
del consumatore e del cliente.
Il direttore generale Salvatore Rossi, ospite di Lucia Annunziata su
RaiTre, suggerisce così di introdurre il «divieto di vendita al pubblico
al dettaglio di prodotti come le obbligazioni subordinate». Una
richiesta che, secondo Rossi, via Nazionale aveva fatto in più
occasioni, anche se «a volte la nostra voce è flebile».
Bankitalia, per
la prima volta attraverso un'intervista televisiva, prova a ricostruire
un clima di fiducia fra risparmiatori e sistema bancario. Ed esclude
un'omessa vigilanza: «Siamo convinti - afferma Rossi - di avere fatto il
meglio possibile e che anche Consob lo abbia fatto». La preoccupazione
però per un effetto domino che spinga i risparmiatori intimoriti ad
abbandonare le piccole banche rimane.
Le Nuove Banche CariFe, CariChieti, Marche e Etruria intanto chiariscono
le cifre sulle obbligazioni subordinate vendute dai quattro vecchi
istituti: sarebbero coinvolti 12.500 risparmiatori privati per un
capitale complessivo di 431 milioni. Per 8.020 clienti la situazione non
sarebbe di emergenza poiché la «concentrazione nel portafoglio in
obbligazioni subordinate è inferiore al 30% dei loro investimenti». I
più esposti sarebbero invece 1.010 obbligazionisti (persone con meno di
100 mila euro di risparmi presso la banca) con una «concentrazione di
bond subordinati superiore alla metà del proprio patrimonio. Il
controvalore di tali obbligazioni è pari a 27 milioni».
I risparmiatori coinvolti dal provvedimento salvabanche emanato per il
salvataggio di Carife, banca Etruria, banca Marche e Carichieti hanno
manifestato ieri a Firenze, ma a distanza dalla stazione Leopolda dove
era in corso la kermesse renziana. Il governo rimane intenzionato a
costituire un fondo di garanzia da 100 milioni per risarcire
parzialmente gli obbligazionisti. I cittadini coinvolti vorrebbero che
le risorse da destinare al fondo fossero invece più consistenti.
Il premier Renzi è tornato sull'argomento, assicurando che «chi ha
sbagliato pagherà. Non ci sono intoccabili». Poi ha respinto accuse e
polemiche attaccando: «Chi pensa di strumentalizzare la morte delle
persone personalmente mi fa schifo. Le polemiche politiche si fanno a
viso aperto».
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