venerdì 8 gennaio 2016

Clandestinità, il governo cancella il reato: ma Ncd promette battaglia

Il governo sta per varare un decreto con cui sarà cancellato, dopo sette anni, il reato di clandestinità. Via l'ammenda, resterebbe in vigore solo l'allontanamento dal Paese. La misura è fortemente sostenuta dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ma la maggioranza non sembra compatta al riguardo. L'Ncd di Angelino Alfano promette battaglia e il via libera al decreto, già pronto, slitta alla prossima settimana.

I dubbi dei centristi - Secondo il quotidiano La Repubblica, a mettere i paletti e a frenare è stato proprio il ministro dell'Interno. Alfano era alla Giustizia quando, nel 2009, il decreto sicurezza emendò il testo unico sull'immigrazione dell'anno precedente. Quanto accaduto in Germania e in altri Paesi la notte di Capodanno avrebbe convinto Alfano della necessità di attendere. "Non c'è un cessate allarme che potrebbe giustificare il ripiegamento - si dice dalle parti del Nuovo Centrodestra -. Non è politicamente opportuno retrocedere". La legge del 2009 - Il reato di clandestinità è stato introdotto nel luglio del 2009. Al centro chiunque entri nel nostro Paese in modo illegale. Il testo prevede una ammenda da 5mila a 10mila euro o, in alternativa, da uno a cinque anni di reclusione. La bocciatura dell'Europa - Il rimpatrio e le sanzioni penali previste dalla legge, tuttavia, non convinsero la Corte europea di Giustizia. Secondo i giudici di Lussemburgo, che si pronunciarono già nel 2011, il provvedimento rischia di ledere il rispetto dei diritti fondamentali.

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