«Questa volta è una donna, una soldatessa. Si chiamava Stefania Stellaccio,
aveva 31 anni ed era di Salerno. Anche per lei, come per Luciano
Cipriani, l’ultimo scomparso in ordine di tempo, un cancro al cervello
causato dall’esposizione all’uranio impoverito», denuncia l’Osseravtorio
Militare aggiornando la lunga lista delle vittime «arrivate a 324»,
mentre «i malati sono oltre 3700».
«Soldato esemplare, ragazza solare, era nota nell’ambiente militare come
la soldatessa che giocava a nascondino con i bambini della guerra.
Cercava di distrarre i bambini dalla violenza della guerra, anche questo
significa essere soldati italiani», afferma l’Osservatorio Militare in
una nota. «Evidentemente però lo spirito di abnegazione e la gioia del
proprio lavoro/dovere – continua – non trovano altrettanto riscontro
verso le istituzioni che dovrebbero tutelarli. In meno di un mese 5
morti, 5 giovani vite spezzate da un male derivante certamente
dall’esposizione all’uranio impoverito. Su questo non ci sono dubbi.
Proprio ieri l’ennesima condanna per il Ministero della Difesa ottenuta
dall’avv. Angelo Fiore Tartaglia e dall’Osservatorio Militare che da
anni hanno individuato, studiato ed affrontato giuridicamente il
problema». «Proprio oggi la notizia che chiarisce ancor di più di quanto
possa essere grave il problema e di come questo viene pesantemente
ignorato dalla politica e dalle istituzioni. Ormai è evidente che in
Italia questo problema dovrà essere affrontato solo nelle aule di
giustizia. Con la speranza che anche le nostre istituzioni possano
maturare quel senso civico (di cui sono ricchi i nostri militari) e
rispetto dei diritti a cui vengono richiamate puntualmente dalle
sentenze di condanna. Andremo avanti nell’assordante silenzio di tutte
le istituzioni. I funerali di Stefania si svolgeranno oggi a
Roccadaspide (Sa)».
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